Passano le ore, ma le preoccupazioni continuano a essere in noi. La nuova situazione che si ĆØ creata in Medioriente tra Iran e Usa non puĆ² che agitare.
Ci chiediamo il motivo di tutto questo. In un mondo che ha fortemente bisogno di ritrovare se stesso dopo secoli (almeno gli ultimi tre) in cui ci sono stati progressivamente e sempre piĆ¹ velocemente capovolgimenti che non sappiamo ancora dove porteranno.
Alle tante parole, ipotesi che sentiamo e leggiamo, ci arrivano alcune immagini da Teheran: i bambini di una scuola primaria intenti a creare disegni, come loro sentono e vivono la pace.
Semplice e chiaro il loro messaggio. Bisogna partire da loro e da quel che ci dicono per cercare insieme dialogando in modo sincero di trovare un comune cammino verso la vera Pace.
Alcune fotografie significative da Teheran
Abbiamo ricevuto queste significative fotografie da Antonio Iannelli, il presidente dellāAssociazione āI colori della paceā.
Nata nel 2015 a sostegno del Parco Nazionale di SantāAnna di Stazzema con lo scopo di sviluppare il progetto che porta lo stesso nome.
Ad oggi hanno aderito allāiniziativa 200 scuole tra primarie e dellāinfanzia di 116 nazione in rappresentanza dei 5 continenti.
In quattro anni hanno interagito migliaia di di bambini attraverso i loro disegni sulla Pace.
Migliaia di bambini in tutto il mondo hanno partecipato con i loro disegni
Le opere raccolte vengono ogni anno esposte nel Parco Nazionale della Pace il 12 agosto, durante la commemorazione dellāeccidio del 1944 di centinaia di civili (di cui 65 bambini) ad opera dei nazisti.
Alcune selezioni vengono portati in giro per il mondo. Abbiamo avuto occasione di incontrare Iannelli a Roma lo scorso settembre durante la presentazione della manifestazione āPeace Run 2019ā durante la quale fu assegnato il Peace Run Award a Rafael de la Rubia (il coordinatore internazionale della Marcia Mondiale per la Pace e la Nonviolenza).
Nel suo intervento il presidente di āColori della Paceā ci ha fatto presente che i nostri cammini si erano giĆ incrociati nel 2018 durante la prima Marcia Sudamericana, in Ecuador a Guayaquil.
Concludeva il suo intervento con lāauspicio che dāora in avanti avremmo percorso insieme ancora con piĆ¹ forza in nome di quella pace che i bimbi ci chiedono.
Il suo desiderio si sta poco alla volta esaudendo.
I disegni dei bambini sono stati portati nel Mediterraneo occidentale durante la prima marcia per mare che abbiamo vissuto (ottobre-novembre 2019).
Stiamo cercando di organizzare una mostra la prossima settimana in Corea
Stiamo cercando di organizzare la prossima settimana un esposizione durante il passaggio dellāEquipe Base Mondiale in Corea.
Speriamo durante il ritorno nella zona āfrancaā tra il Nord e il Sud dove c’eravamo giĆ stati dieci anni fa durante la prima Marcia Mondiale.
Ci dovrebbe essere una mostra a Milano agli inizi di marzo durante la visita della delegazione internazionale della Marcia Mondiale allāinterno di un rifugio antiaereo, realizzato qualche anno prima dello scoppio della Seconda Guerra Mondiale a dimostrare che tutte le energie erano rivolte al conflitto non a cercare condizioni verso la Pace.
E oggi noi dove vogliamo andare?
I bambini ci sembra che abbiamo le idee molto, molto chiare.
Ascoltiamoli!