Dieci anni dopo la prima edizione, la 2ª Marcia Mondiale per la Pace e la Nonviolenza,che ha lasciato Madrid il 2 ottobre scorso, Giornata Mondiale della Nonviolenza, e che si concluderà anche a Madrid l’8 marzo 2020, Giornata Mondiale della Donna, sta sviluppando la sua agenda in Messico dall’8 al 15 novembre.
Nei quasi 80 paesi interessati dalla Marcia, l’obiettivo è quello di dare visibilità e protagonismo ai movimenti sociali di ogni luogo nelle loro lotte locali o regionali, contemporaneamente agli incontri con le autorità per chiedere politiche pubbliche che consentano lo sviluppo dei seguenti obiettivi della Marcia:
- Promuovere una rifondazione delle Nazioni Unite rendendo effettivo il suo obiettivo fondamentale che non è altro che eliminare la guerra come mezzo per risolvere i conflitti.
Proporre in questa rifondazione la creazione di due nuovi Consigli di sicurezza, uno sulla sicurezza socioeconomica e l’altro sulla protezione dell’ambiente. - Promuovere la firma e la ratifica del trattato sulla proibizione delle armi nucleari promosso dalle Nazioni Unite (TPAN).
- Dichiarare la situazione di emergenza climatica con le misure appropriate in ogni paese.
- Promuovere la consapevolezza e l’educazione alla Nonviolenza della Pace.
- Promuovere l’effettivo rispetto dei diritti umani in ogni paese
- Promuovere la progressiva riduzione degli arsenali convenzionali e un efficace controllo delle armi
- Combattere tutte le forme di discriminazione sulla base della classe sociale, nazionalità, razza, religione, orientamento sessuale, sesso o qualsiasi altro motivo.
La Marcia si muove sulla base di un team formato da circa 15 persone che percorrono lungo l’itinerario centrale, durante i cinque mesi di durata dell’iniziativa. Allo stesso tempo, altri team sviluppano parallelamente altri itinerari e iniziative.
In Messico, l’agenda della Marcia Mondiale si sviluppa a Città del Messico, Guadalajara e San Cristobal de las Casas. A Città del Messico si è svolto l’incontro previsto con il Ministero degli Affari Esteri, la signora Martha Delgado, con cui gli obiettivi e le preoccupazioni della Marcia sono stati condivisi con le corrispondenti richieste al Governo messicano.
A Guadalajara e San Cristóbal, sono previsti diversi forum e incontri con il movimento delle madri alla ricerca dei figli scomparsi, con i movimenti ambientalisti e con le comunità colpite dai conflitti idrici a Jalisco e Chiapas.
Riconoscimento della leadership mondiale del Messico nel disarmo nucleare, con il pionieristico trattato di Tlatelolco
Alla riunione del Ministero degli Esteri con la signora Martha Delgado, la Marcia Mondiale ha riconosciuto la tradizione di indipendenza nella sua politica estera, mantenuta dal Messico, che l’ha portata ad esercitare la leadership mondiale nel disarmo nucleare, con il pionieristico Tlatelolco Treaty , e il suo eccezionale ruolo nell’elaborazione, firma e ratifica del Trattato per la proibizione delle armi nucleari che attualmente promosso dalle Nazioni Unite .
D’altra parte, dato che il Messico farà presto parte del Consiglio di Sicurezza , è stato chiesto al Ministero degli Affari Esteri di esercitare l’importante influenza che ha, e che avrà soprattutto da parte di tale Consiglio, per sostenere gli sforzi in corso per una profonda riforma delle Nazioni Unite.
Una riforma che dovrebbe porre fine al privilegio di veto delle principali potenze, che dovrebbe rafforzare le loro capacità di sradicare la guerra come mezzo per affrontare i conflitti internazionali e che dovrebbe assumere un nuovo approccio alla sicurezza legato al rispetto effettivo dei diritti umani, alla garanzia di salute, cibo e istruzione per tutti gli abitanti del pianeta e a misure efficaci di fronte all’emergenza climatica globale che deve essere affrontata.
D’altra parte, dalla Marcia Mondiale, raccogliamo e condividiamo il dolore, l’indignazione e le richieste delle vittime della violenza, in sintonia con la profonda preoccupazione che esiste a livello internazionale per la mancanza di controllo del commercio di armi e la violenza che è in vigore da decenni in Messico, con tassi allarmanti di impunità per omicidi e soprattutto femminicidi.
Abbiamo il coraggio di evocare la necessità di un grande patto nazionale messicano per la nonviolenza.
In questo senso, raccogliendo il clamore delle madri in cerca dei loro figli scomparsi e di altri gruppi sociali, con cui la Marcia , sta incontrando osiamo evocare la necessità di un grande Patto Nazionale Messicano per la Nonviolenza , con un coinvolgimento centrale dei giovani, dei genitori e della comunità educativa; un Patto Nazionale che dovrebbe essere, a nostro avviso, una delle grandi sfide da affrontare, sia dalla società civile che dal governo del Messico.
Infine, in linea con le richieste dei movimenti sociali, ambientali e di difesa fluviale, con i quali la Marcia ha stabilito una serie di incontri di lavoro, accogliamo con grande speranza la proposta di dialogo che l’Amministrazione sta aprendo alle collettività e alle comunità colpite dai conflitti idrici in Messico.
C’è da sperare che, attraverso questo dialogo, l’accesso all’acqua potabile diventi un effettivo diritto umano per tutta la popolazione, e non un’impresa privata per pochi; e d’altra parte, che i fiumi e le falde acquifere possano essere recuperati, come fonti di vita e non di malattie e morte, promuovendo un vero trattato di pace con i fiumi e con le città fluviali.