Alla frontiera del Poy, si è svolta un incontro come Marcia Mondiale, con studenti e professori di due università, una per ogni paese, U. Andres Bello del Salvador e UCENM dell’Honduras .
Cinquant’anni fa scoppiò una guerra fratricida tra El Salvador e Honduras: la famosa “guerra del calcio”.
In precedenza c’era stata una massiccia migrazione di salvadoregni, dell’ordine di 300.000 persone, per lavorare nello sviluppo delle banane honduregne, e dall’altro lato per sfuggire alla brutale repressione della dittatura di Maximiliano Martinez in El Salvador.
Negli anni ’70, approfittando dei movimenti di riforma agraria in Honduras, i proprietari terrieri promossero l’espulsione dei salvadoregni e l’espropriazione delle loro terre.
Tale campagna ha sollevato un conflitto crescente tra Honduras ed El Salvador, incoraggiato dalle rispettive oligarchie.
Approfittando e manipolando gli incidenti tra i rispettivi hobby nelle partite di qualificazione ai Mondiali di Messico 70, si sarebbe conclusa una guerra che ha causato circa 5.000 morti, 14.000 feriti e circa 300.000 sfollati.
Omaggio alle vittime e proposta di trattati di pace permanenti
Dalla Marcia mondiale rendiamo omaggio a queste vittime e proponiamo la firma di trattati di pace permanenti tra paesi vicini affinché si impegnino a risolvere i conflitti in modo pacifico, con negoziati e, se questi diventano complicati, affinché le Nazioni Unite siano utilizzate come mediatori.